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 [storia] l'illuminismo.

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MessaggioTitolo: [storia] l'illuminismo.   [storia] l'illuminismo. Icon_minitime26/10/2011, 4:23 pm

L'ILLUMINISMO.

Inizia un periodo di importanti cambiamenti, perchè l'illuminismo rappresenta un movimento culturale che investe tutta l'europa, maggiormente francia ed inghilterra.
Il termine deriva da lume, luce cioè illuminare le genti: l'importanza dell'uso della ragione.
Vengono rifiutate tutte quelle teorie "di fede", dogmi e misteri religiosi.
(ci sono tantissimi uomini che esprimono loro idee riguardo alla religione).
Tramite la scienza l'uomo è capace di dominare la natura.
Il rifiuto dell'assolutismo, sciolto da una sorta di strapotere.
Si svilupperà il dispotismo illuminato: i sovrani opereranno delle riforme sempre guidati dalla luce dell'intelletto.
L'uso della ragione significava per l'uomo la felicità.
Nascono le biblioteche, che frequentandosi fra di loro aumentavano la sapienza e l'intelligenza umana.
Già con l'umanesimo ed il rinascimento veniva messa in risalto l'importanza dell'uomo ('400-'500): necessità di progredire per gettarsi alle spalle le abitudini del clero e della nobiltà, perché il clero non accettava il cambiamento della società.
In questo periodo si fa avanti la figura de gli intellettuali che hanno una responsabilità molto colta nei confronti dei cittadini.
L'ignoranza e la superstizione significa accettazione di un potere assoluto da parte di un padrone (un monarca assoluto che non permette la diffusione delle idee).
Una ragione laica che rifiutava i dogmi religiosi: accettazione della scienza e di tutto ciò che tramite di essa poteva essere dimostrato.
La scienza rappresentava la liberazione dell'uomo dalla miseria e dall'ignoranza.
Ci fu la DIVULGAZIONE DELLA NUOVA SCIENZA: gli esperimenti erano pubblici, perché si faceva conoscere ad un vasto pubblico cosa si voleva dimostrare (pag. 67).
Ci furono anche nuove scoperte scientifiche in ambito elettrico (come l'invenzione della mongolfiera) nel corso del '700.
Le biblioteche nascevano anche attraverso la donazione di opere e lo scambio del sapere.
Nascono i cosiddetti “caffè” dove ci si riunisce per condividere le proprie idee: dalle biblioteche nascono le enciclopedie.
Oltre alla enciclopedia, si aveva tutta la stampa periodica e i pamplemi (libelli) che erano dei libretti molto spesso polemici nei confronti della politica, del potere e della religione indirizzati ad un pubblico più vasto.
Nei caffè c'erano i giornali e le varie pubblicazione che poi erano commentate dai presenti.
Questo contribuisce alla diffusione di una società più informata, che conosce quello che succede.
Questa cultura va poi al di là di quelli che sono i cosiddetti centri accademici e dava più respiro alla popolazione.
Gli ideali della massoneria erano ideali di fratellanza all'origine. Il legame anche con quello che era il divino: l'uomo che voleva elevarsi a Dio.
Successivamente ci fu un deterioramento di tutto questo, la massoneria divenne una vera e propria società segreta. (pag 68, 69, 70)
all'inizio la massoneria sorgeva come società anticlericale contro tutti i privilegi che la chiesa aveva, punta sui desideri di fratellanza.
Accanto ad una cultura delle biblioteche si ha la pubblicazione di riviste e libri cattivi, critici.
Si trattava di pubblicazioni che criticavano la religione (ufficiale), ovvero tutto ciò che di corrotto c'era nella religione ufficiale, scorretto o ingiusto.
Sono pubblicazioni pericolose perché vanno a criticare la politica e la religione, punti importanti nella società: questi libri cattivi erano seguiti anche da molti giornali clandestini che venivano in qualche maniera contrastati: inizia una libera pubblicazione, un'espressione di quello che è per il popolo il potere.
Queste pubblicazioni dovevano essere accessibili ad un ampio numero di persone per permettere la diffusione delle idee critiche.
(pag. 70) illuminismo culturale e politico.
Dispotismo illuminato: importanti riforme di sovrani rimasti al potere grazie al dispotismo.
La conoscenza dell'uomo può avvenire solamente tramite la ragione, bisogna inevitabilmente avvalersi di questa.
Questo va ad operare una critica nei confronti della tradizione, di tutte le idee passate, quindi tradizionali.
A questo punto, con l'illuminismo bisogna opporsi a tutto ciò che è tradizionali, a tutti i pregiudizi del passato, dall'altra tutto quello che era tradizione.
Valori fondamentali: autosufficienza e ragione, critica nei confronti della religione (abbandonare dogmi, superstizione e pregiudizi).
Abbiamo la presenza di tutta una fascia di irrazionalità, anche se ristretta.
Un dizionario contiene tutti gli errori delle vecchie teorie, delle concezioni tradizionali.
(pag. 71) Pierre Bayle compone questo dizionario.
Il mito del buon selvaggio: Robinson: l'uomo rimasto allo stato primitivo, che viveva secondo gli istinti e che era fortemente legato alla natura.
Questo è un uomo incontaminato dalla società e quindi felice: società primitive a stretto contatto con la natura.
La chiesa reprimeva la sfera sessuale che portava l'uomo ad essere infelice: questa società primitiva invece riteneva che per essere felici non si doveva reprimere questa sfera e per questo motivo seguivano questi comportamenti. L'indigeno era l'uomo sincero.
L'uomo prima di tutto questo, perché era stato deformato da leggi e tradizioni.
Primato della ragione, critica della tradizione, lotta contro gli errori e dei pregiudizi, mito dell'uomo selvaggio.
Non più quel misticismo e quelle verità rivelate dal cristianesimo ma delle verità più chiare e più semplici.
Si diffonde l'idea di Dio come principio creatore, che non influenzava gli eventi umani.
Non c'era più l'idea della colpa e del peccato.
Accanto a questo, si diffonde la visione laica dell'uomo che non vedeva concepita la presenza di Dio.
Il deismo invece vedeva Dio presente in ogni cosa, anche nella natura, aveva perciò una visone più ampia di Dio.
(pag. 74) dizionario ragionato delle arti e delle scienze.
(pag. 74-75) enciclopedia ed importanza di quest'opera, si tratta di un'opera di 28 volumi, abbastanza consistente firmata da personaggi famosi: rappresentò un importante strumento per quei tempi, uno strumento fondamentale (enciclopedia o dizionario ragionato), tutto lo scibile del sapere che rappresentava un importantissimo strumento del sapere e della cultura in generale.
Uno strumento di lotta contro tutte le idee del passato.
Era utile per la classe borghese, che si faceva avanti per prendere le redini del potere.
Dal punto di vista politico avevamo fatto riferimento a luigi XIV che aveva costretto i nobili a vivere all'interno della reggia e li aveva snaturati (spogliati dal loro ruolo) ed erano diventati semplici cortigiani.
Molti di loro, rimpiangevano il loro ruolo, la loro importanza perché di fatto erano diventati dei semplici cortigiani (perso la loro autorità e il loro potere politico).
Queste erano le basi per un cambiamento politico.
Fisiocrazia e liberismo: possibilità di commerciare liberamente senza l'imposizione di dazi doganali.
Il liberalismo è invece politico e fa riferimento alla forma di governo.
Montesquieu punta alla separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. (pag. 76)
legislativa (le due camere del parlamento), esecutiva (il governo) e giudiziaria (la magistratura).
Già allora, si puntava sull'importanza della separazione per evitare che qualche organo prevaricasse l'altro; se così fosse l'organo diventerebbe un tiranno, avendo il controllo di tutti e tre i poteri (si comporterebbe da despota).
Ciò permette un controllo reciproco, eliminando la possibilità di avere un sovrano assoluto o comunque limitandone le libertà (salvaguardia della libertà politica).
Rousseau esprime la propria teoria a proposito dei principi di uguaglianza di tutti i cittadini e si pone contro ogni forma di ingiustizia.
Tuttavia i nobili continuavano ad avere dei diritti, mentre i contadini continuavano a subire dei soprusi.
Rousseau sosteneva che tutti gli uomini sono uguali agli altri pur non essendo dei nobili.
Un altro concetto nuovo fu quello della sovranità popolare, una sorta di democrazia diretta come lui la definisce.
Luigi XIV riteneva che il suo potere derivava direttamente da Dio, invece Rousseau riteneva che il potere del sovrano deriva da tutti i cittadini, che concordano la potenza assoluta del sovrano (essi danno al sovrano la possibilità di governare e il sovrano deve salvaguardare e rispettare i diritti dei cittadini).
La monarchi è un po' contro natura, un governo contro natura: la monarchia presuppone la presenza di uno che comanda e ci sono dei sudditi (padrone e schiavo).
Nessun uomo accetta di vendere sé stesso, di avere un padrone: se un pazzo accetta di vendere sé stesso, non tutto il popolo può vendere sé stesso, accettando la presenza di un padrone.
Per questo secondo Rousseau la monarchia è contro natura (perché presuppone padrone e schiavo, l'uomo che si vende al padrone).
Come nasce il potere di uno solo?
È determinato dal fatto che un singolo individuo accumula tante ricchezze da creare le basi della disuguaglianza e prevaricare sull'altro.
Bisogna ritornare ad una condizione in cui tutti gli uomini sono uguali, in cui ci sono le stesse libertà per tutti gli individui e giungere così ad una comunità democratica in cui ci sia la democrazia diretta, il popolo che partecipa al governo.
La comunità civile: tutti i cittadini si accordano; in virtù di questo accordo si stabilisce che tutti i cittadini debbano partecipare al governo dello stato.
Al contrattualismo è legato il concetto di sovranità popolare.
La politica è il risultato della volontà di tutti, della volontà popolare.
FISIOCRAZIA: punta su quella che è l'importanza dello sviluppo della società, contando sull'agricoltura (che dà lo sviluppo e la ricchezza dell'uomo dal punto di vista economico); esso significa “il comando della natura”.
LIBERISMO: lo sviluppo non è legato alla terra, ma al lavoro (la vera ricchezza economica è data dal lavoro).
Per migliorare lo sviluppo economico del paese, bisognava incrementare la produzione agricola del paese e abolire i dazi e le tasse imposte (non ci doveva essere un'interferenza da parte dello stato). (pag. 80)
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